Rubrica Leggere gli anni verdi Memorie incantate e rondini dell'anima su ècole ottobre 1993 |
*********************** «Perché
noi possiamo anche non amare noi stessi, ma non potremo mai non amare la
nostra fanciullezza», scriveva Silvio D'Arzo. Verità principe, direi,
perché tra boschi, animali, suono dell'organo in chiesa, case stregate,
radure dei folletti e delle fate, nevi da fiaba, e fiabe e fiabe e fiabe, ho
della mia fanciullezza una memoria piena d'incantamenti, cioè di aperture di
un particolare cassetto da parte della rondine dell'anima. lncantamenti e
aperture in cui hanno giocato molto le letture. Letture d'ogni tipo, da un
paio di enciclopedie alle vite dei santi, dai libri di mia sorella maggiore a
libri sottratti ai miei genitori (tra questi, indimenticabile, I
miserabili). Letture d'ogni tipo, dunque, ma soprattutto libri delle
edizioni Mursia. È in esse, infatti, che ho letto i libri di Stevenson, della
Burnett, London, Twain, Dickens, Kipling, Verne... È con queste edizioni che
mi sono regalato porzioni gigantesche di felicità, cioè spalancamenti del già
menzionato cassetto. Erano
libri grandi, con poche illustrazioni e copertine rigide, perlopiù
provenienti dal prestito del Centro di Lettura, un 'istituzione nei confronti
della quale coltivo una memoria devota che è però un miscuglio di
gratitudine e rabbia - e quest'ultima per la reiterata, frustrantissima frase
che mi ha raggelato un numero incredibile di volte: "No, quel libro lì
non va bene per te, sei ancora piccolo". Oggi, quando non ci sono più né
la mia fanciullezza né il Centro di Lettura di quel piccolo paese, quei libri
Mursia esistono ancora, con copertine rigide e poche illustrazioni, e portano
stampigliata in copertina la dicitura "edizione integrale". Il
pretesto per ricordare pubblicamente i miei trascorsi con la collana "Corticelli"
- sulla quale, essendo troppo forte il portato emotivo, non mi riesce di fare
un discorso critico (e comunque certe copertine mi sembravano brutte già in
quel tempo lontano; inoltre bisogna dire che certe indubitabili bruttezze non
sono maggiori di quelle che caratterizzano numerose collane recenti) - è
fornito dalla nascita recente della sua versione economica, i "Tascabili
Corticelli", avviata con Stevenson, Carroll, Kipling, Giulio Cesare
Croce, Baum, Dickens, Wells, Poe... Il che è come dire garanzie di aperture
ripetute di quell'ormai famoso cassetto. E
chi, su quest'ultimo, voglia sapere di più, si procuri di corsa un altro
libro Mursia, della collana “Il giardino” La rondine dell' anima, di
Michal Snunit, tradotto dall' ebraico da Elena Loewenthal e Sarah Kaminski,
traduttrici anche de Il libro della grammatica interiore di David
Grossman (Mondadori 1992), Libro quest 'ultimo, straordinario, e infinitamente
prezioso anche per capire molto degli “anni verdi” – nonché della
infinità complessità delle rondini dell’anima, del loro abracadabrantesco
fluttuare. |