Rubrica Leggere gli anni verdi Scrivere, con allegria, dal dentro di un dolore su ècole dicembre 1992 |
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Di
Pinin Carpi, prolifico narratore di storie, avevo cercato, nonostante i
refusi, di dire un gran bene già in uno di quei numeri in cui "Rossoscuola"
si andava trasformando in "école". Vorrei ripetermi qui, giacché
negli ultimi tempi sono usciti diversi suoi libri, tra i quali - molto
belli, anche perché corredati da numerose tavole acquarellate dello stesso
Carpi che rendono più indefinito e quindi più suggestivo il confine tra la
sua essenza di contastorie e quella di cantastorie
-La zia corsara e altre storie insensate, La minestra di
cioccolata e altre storie di mangiate e di mangioni e Il vagabondo
del mondo e altre storie in cerca di fortuna, pubblicati da Giunti nella
collana "Le fiabe fantastiche di Pinin Carpi". Ma soprattutto
vorrei segnalare la recente uscita di due suoi vecchi nuovissimi libri in
una nuova collana della Vallardi, "I tascabili dei bambini"
inaugurata nel settembre 1992 proprio con i due libri di Carpi. Vecchi,
dicevo, giacché entrambi uscirono presso la stessa Vallardi anni fa (Cion
Cion Blu nel 1968 e Il Paese dei Maghi nel 1974), ma al tempo
stesso nuovissimi perché di vitalità rinnovata, e proprio grazie a questa
quantomai opportuna nuova edizione. Intanto perché si tratta di due libri
proprio belli, soprattutto il primo, ma anche perché mi sembra che due
libri così debbano essere di formato tascabile e di costo contenuto;
il formato grande si giustifica ed è opportuno soltanto nel caso di libri
come quelli pubblicati presso Giunti, dove un ruolo importante è svolto
dalle grandi illustrazioni a colori. In Cion Cion Blu e Il Paese
dei Maghi le illustrazioni potrebbero anche non esserci, e comunque
funzionano meglio piccole e in nero. Quello che è da sperare è chè la
Vallardi continui e rimpingui la nuova collana tascabile, riproponendo tutti
i vecchi libri di Carpi, da Susanna e il soldato alle varie avventure
di Lupo Uragano, nonché inserendo titoli nuovi. Dello
stesso Carpi, e sempre presso Vallardi ma nella collana "storie
racconti avventure", è appena uscito anche un altro libro, I lupi
di mare della Grande Luna, continuazione di un libro precedente, Il
Parco della Grande Luna, uscito anni fa da Vallardi e ingiustamente poco
apprezzato. Un
altro omaggio a me è sembrato poi essere rivolto a Carl Sandburg, di cui la
Piccoli pubblicò, con una bella introduzione di Mario Soldati e illustrazioni
di Michael Hague, un ottimo libro del 1922, Rootabaga; libro che, pur
essendo uscito nel 1989, difficilmente si riuscirà a trovate in libreria:
vale però la pena di mettersi a cercarlo. Di Pinin Carpi vorrei però anche
ricordare qui - soprattutto per coloro che sono sempre pronti a sdilinquirsi
nel pensare quanto etereo e spensierato sia chi scrive per i ragazzi - un suo
intervento recente che con i libri per ragazzi non c'entra molto, o più
probabilmente c'entra moltissimo, ma che in ogni caso voglio ricordare. In occasione
di un "sondaggio" dell' "Espresso" dal quale emergevano
sentimenti antisemiti, a una domanda del "Corriere della sera"
(l’11/92) Carpi ha risposto così: " Qualsiasi forma di razzismo è
ripugnante. E' orrendo pensare che 50 anni dopo il massacro di oltre sei
milioni di ebrei nei lager nazisti ci siano ancora queste forme di
intolleranza. E dico questo non solo perché mio fratello Paolo, anche se non
ebreo, è stato ucciso nel lager di Gross Rosen, nella Slesia meridionale. Lo
dico solo per una questione di umanità e di uguaglianza. Si pensa al Medio
Evo, alle streghe, ai roghi, e si dice: 'erano dei barbari'. E noi? Cosa
dovremmo dire di noi stessi? Credo che gli esseri umani siano tutti da
riformare e ricreare. A maggior ragione in questi anni in cui tornano
pericolosi segnali di fanatismo e di intolleranza. Per questo non bisognerebbe
perdere altro tempo e dire a tutti con chiarezza come stanno le cose. Spiegare
ai bambini, fin dalle scuole materne, che siamo tutti uguali: gialli, neri,
bianchi, rossi. E non basta, dovremmo dirlo anche ai maestri e alle maestre,
farlo capire a tutti." Una riprova di quanto scrivere e lavorare per i bambini sia comunque e completamente dentro il vasto mondo, e anche, probabilmente, di quanto maggiormente arduo possa forse essere il dover vivere con una memoria e un presente infinitamente dolorosi quando non si voglia rinunciare ad essere vivi davvero, cioè pieni di immaginazione, di storie, di allegria, di desiderio di futuro. |