Rubrica Leggere gli anni verdi

Cammina cammina, alla larga dalla scuola

su ècole aprile 1993

                                                                                                                     

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Nacque un tempo, e visse per un certo numero d'anni, una collana di libri per ragazzi che aveva un nome bellissimo. La collana però faceva schifo. Aveva un nome bellissimo e pubblicò anche alcuni titoli straordinari come Pinocchio e le Storie proprio così di Kipling: eppure faceva schifo. Sì, perché quella signora collana pubblicava tranquillamente titoli così e si chiamava "Topo di biblioteca", ma gli oggetti che pubblicava forse venivano anche molto usati nelle scuole ma certo non erano libri che si potessero leggere. Infatti, alla fine di ogni capitolo, c'erano le solite "schede didattiche", questionari, note, suggerimenti per ricerche, problemi aritmetici, e via orripilando. E questo non solo alla fine di ogni capitolo, ma anche all'inizio, a metà, a tre quarti, tre quarti e un po', giacché non c'era pagina che non fosse infestata di note, e per di più preannunciate da croci, asterischi, triangoli, tondini e tondoni neri, terroristici quanto l'implacabile "bollo nero" che dannava i pirati de L'isola del tesoro. Insomma, non una collana di libri da leggere, ma un intollerabile incubo dal nome bellissimo. E così, quando, qualche tempo fa, ho saputo che le edizioni Piemme avrebbero varato una nuova collana per ragazzi corredata di schede didattiche, l'incubo è ricomparso, soprattutto al pensiero che anche questa collana avrebbe avuto un nome molto bello: "Il battello a vapore". Ora però l'incubo non c'è più: se ne è andato alla vista dei libri. Questi infatti sono dei bei tascabili dalle copertine vivaci, di colori differenziati a seconda che si tratti di titoli consigliati a partire da 7, 9 o 12 anni, e in essi non compare alcuna scheda didattica (esistono, in qualche modo, ma nel "catalogo-guida" della collana, non nei libri, e si tratta quindi di strumenti che possono arrivare ai ragazzi soltanto qualora questi abbiano a che fare con adulti la cui determinazione persecutoria, sia sul versante infanticida sia su quello letturicida, sia veramente senza limiti).

Fra quanto pubblicato fino ad ora voglio sottolineare la presenza di autori come Tormod Haugen, Mino Milani, Christine Nostlinger, Mira Lobe, e segnalare in particolare, per ragioni diverse, alcuni titoli. Guglielmo e la moneta d'oro, di Mino Milani, perché è una bella storia avventurosa da cui emerge l'idea - non nuova e però mai ribadita abbastanza - che la vera sanità mentale abiti nei ragazzini e negli adulti devianti, i soli non minati dalla foga del possesso (e inoltre perché Milani è autore delle indimenticabili storie di Tommy River). In attesa della prossima estate, di Tormod Haugen, perché è un romanzo di grande consapevolezza dei furti di gioia e delle asperità disseminate lungo i pericolosi versanti del vivere; doloroso e impietoso e forte psicologicamente e sociologicamente (ma perché non dire in quarta di copertina che dello stesso Haugen si può leggere in italiano l'ancor più bello - ancorché più angoscioso - Gli uccelli notturni, edito da Salani?).

Ultima segnalazione "speciale": Fra Pierino e il suo ciuchino, di Juan Munoz Martin. Si tratta di una storia simpatica e divertente, una storia sbrindellata di frati sbrindellati raccontata al ritmo delle "comiche". Ma la ragione principe di questa mia segnalazione è che si tratta di una storia in cui finalmente compare in posizione di rilievo - viene anche fatto frate - un'asino, l'animale più bello e più perseguitato della Terra, l'animale più dolce e più vilipeso, più lontano dal potere e più forte interiormente, l'animale più poeticamente nobile e più anarchico. "Il battello a vapore" è denominazione che deriva direttamente da quel grandissimo narratore che è Mark Twain, ottimo nume tutelare per una iniziativa che proponga storie ai ragazzi - e Mark Twain scriveva in Wilson lo svitato: "Non c'è persona, per quanto squisita e gentile, che non possa essere distrutta dal ridicolo, anche se insulso e a buon mercato. Prendete l'asino, per esempio: il suo carattere è quasi perfetto, è lo spirito più nobile tra gli animali più umili, eppure guardate come lo ha ridotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingato quando ci danno dell'asino, restiamo dubbiosi".

Grazie a Mark Twain, tra le anguste St Petersburg e le incantate isole di Jackson scorrono innumerevoli acque di innumerevoli Mississippi. E qui, in queste acque ad un tempo perennemente placide e vorticose, partono ad ogni ora, della notte e del giorno, le intricate rotte dei battelli a vapore. Innumerevoli Huck e Tom le guardano le prendono le seguono le perdono, e anche ne tracciano di nuove. Ora, per gli Huck e i Tom di oggi, ci sono anche le nuove rotte di questa nuova collana: e l'auspicio e l'augurio è che essa continui, tenendosi però il più possibile lontano dalla scuola - e facendo sparire dal frontespizio dei libri quelle fastidiose patacche che accompagnano i nomi degli autori strillando le loro titolarità di premi e di premiesse, informazioni che non interessano ai bambini, i quali hanno voglia e bisogno di storie, di belle storie, e nient'altro. Diceva il grande mago Isaac Bashevis Singer, in un 'intervista pubblicata in Tra due oceani (Linea d'ombra edizioni, 1991): "Se dice a un adulto che un libro è stato scritto da Shakespeare, o da Milton, noterà che i nomi di Shakespeare e di Milton lo ipnotizzeranno. Inevitabilmente considererà il libro bello. Ma per un bambino un nome non significa nulla; il nome dell'autore non gli interessa. (...) un bambino si lascia guidare solo dal proprio gusto, e in questo senso il bambino è un lettore perfetto".

L'auspicio e l'augurio dunque è che "Il battello a vapore" continui a camminare camminare - ripeto: rigorosamente alla larga dalla scuola e dalle vacuità - ; e forse, visto il forte legame con l'editoria spagnola, potrebbe anche succedere che ci dia finalmente la possibilità di leggere le storie per ragazzi di un grande narratore basco, Bernardo Atxaga, del quale, intanto, tutti gli adulti che non siano insensibili al piacere e che si vogliano bene, potrebbero leggersi un bellissimo libro di storie pubblicato nel 1991 da Einaudi: Obabakoak.