Da Rabbia Birabbia - Nuove Edizioni Romane 1991 |
Dall'introduzione: Lo scrittore A
me piace molto il mare. E mi piace anche se a Milano,
dove lavoro, il mare proprio non c'è - non combino qualche guaio. Una volta, per
esempio, al mare ho conosciuto un uomo una donna e una bambina
e, parlando parlando, ho detto loro che di mestiere faccio il
maestro. A sentire questa notizia l'uomo e la donna erano
allegri e incuriositi; la bambina invece ha detto;
"Ecco, rovinata la serata". A me è dispiaciuto
molto; da allora, dato che non voglio rovinare a nessuno né
le serate né le giornate, non dico più che faccio il
maestro, e cosi non lo dirò nemmeno qui. No, non lo dirò; mi
terrò la notizia come un imbarazzante segreto. Il mare, però,
non è la cosa che mi piace di più. Più di
tutto mi piacciono il vento, la musica e le storie. Storie ne
leggo proprio tante; le leggo e le rileggo e poi le racconto
anche in giro. E quando
ce n'è qualcuna che mi sembra bellissima ne parlo e ne scrivo.
Così, leggendo leggendo, in una storia raccontata da un
bravissimo narratore che si chiama Isaac Bashevis Singer, ho
trovato alcune parole di cui mi piace servirmi per dire come
sono io: "Si avvicinava or, mai ai trentacinque anni, ma la
sua irrequietezza non accennava a calmarsi". Basta, mi fermo qui, perché non vorrei che vi venisse una barba come
la mia. Silenzio Il
silenzio che amo è quello che si staglia fra una parola e l'altra fra
torrente e boscaglia quello di due persone che si stringono le mani quello che fan gli uccelli ogni
sera sui rami quello che fa la notte quando ti sembra immensa quello d'una tua voglia impetuosa
e intensa quello che dalla linea mossa dell'orizzonte avvicina e allontana la
pianura ed il monte. Il
silenzio che amo è quello che si staglia fra una parola e l'altra fra torrente e boscaglia. Il silenzio che amo è quello che dipana una
parola e l'altra e
il silenzio allontana.
Gravi
problemi nel
Paese d 'Avverbio Sull' ordine alfabetico nel Paese d' Avverbio una dotta discussione si trasformò in diverbio. Il problema era questo: com'è che si collima che Prima venga dopo di
Dopo che vien prima? Un poco ansioso Allora andò fino alla Standa facendosi
seguire da
un punto di domanda; due
parole soltanto Poco
in merito disse e il suo nemico Troppo di
tutto un po' gli inflisse;
cambiarono discorso Assai ed Abbastanza contandosi le lettere chiusi
in un'altra stanza; gridava Forte, e Subito era molto impaziente, nel dubbio stava Forse, piangeva
Tristemente e
le mille parole di Sempre contrastava l'implacabile Mai che
in silenzio restava. Finché poi Felicemente disse che nel loro mondo non serviva stare in fila ma
disporsi in girotondo.
Rabbia
Birabbia Ho conosciuto un tale ch'era sempre arrabbiato per il caldo del fuoco il
freddo del gelato perché c'era silenzio perché c'era rumore per il troppo profumo per
il cattivo odore in inverno in estate d'autunno a primavera pomeriggio e mattino a
notte fonda a sera. Un giorno s'arrabbiò anche con la sua rabbia e senza alcun rimorso la
chiuse in una gabbia
che mise in certe buste per fame largo uso contro
le cose ingiuste.
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