Fausta Bizzozzero

Costruire uomini liberi

su A Rivista Anarchica - Estate 2005

                                                                                                           

     Giuseppe. Se chiudo gli occhi rivedo il suo viso intenso e intelligente, i suoi capelli lunghi e sciolti sulle spalle, i suoi occhi vivacissimi e curiosi. E risento la sua voce meravigliosa, calda, di timbro basso, avvolgente, leggere una storia e trasportarmi là, in un altro mondo. Nei primi mesi del 2003 la Libreria Utopia, con l’aiuto prezioso di Filippo Trasatti, aveva organizzato un ciclo di conferenze sulla scuola, sul ruolo degli insegnanti, sulla lettura. Giuseppe, ovviamente, era relatore in una di queste conferenze, ma l’ho visto seduto sui gradini della sala conferenze e l’ho sentito intervenire con passione e intelligenza a tutte, nessuna esclusa.
Così l’ho conosciuto e così mi ha toccato il cuore: perché era un insegnante meraviglioso capace di trasmettere gioia ed entusiasmo (come avrei voluto essere anch’io se i casi della vita non mi avessero “costretto” ad altri studi e altri percorsi), perché come me amava la lettura in modo totale e incondizionato, perché leggeva ad alta voce in modo meraviglioso trasformando la parola in vita, perché era di una curiosità inesauribile, perché aveva saputo conservare – forse proprio grazie alla lettura e alla passione per le storie – quello sguardo sul mondo fatto di candore e meraviglia che solo i bambini hanno. Purtroppo dopo l’estate di quell’anno è cominciata la sua terribile malattia ed io l’ho rivisto solo quando abbiamo organizzato la presentazione del suo bellissimo libro Elogio delle azioni spregevoli pubblicato da L’Ancora del Mediterraneo.
Stava già molto male e quel giorno aveva avuto una febbre altissima, ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato ad esserci e, ancora una volta, a regalarci la magia della sua voce che ci leggeva dei brani. Nella storia trentennale della libreria nessuna conferenza è stata più partecipata, più emotivamente condivisa, più calda d’affetto e di stima da parte di tutti i presenti: insegnanti, genitori, bambini/alunni e bambini ormai cresciuti che ancora rimpiangevano il loro maestro che in quest’epoca di nazi-consumismo e di predominio del dio denaro, aveva insegnato loro a percorrere le mille strade delle mille storie dei mille mondi della lettura.
“Maestro di libertà” è il titolo della serata che abbiamo voluto dedicargli insieme alla Libreria dei ragazzi e mai titolo fu più giusto perché questo è il compito che ha cercato di svolgere Giuseppe in tutta la sua vita, instancabilmente, con l’insegnamento, con le sue letture ad alta voce, con i suoi libri: costruire uomini liberi.

Fausta Bizzozzero