I venti blu tra i salici di Isaac Singer rubrica Leggere negli anni verdi école giugno 1997 |
Succede,
ogni tanto, che qualcuno legga questa rubrica e poi mi faccia
pervenire parole del seguente tenore: "Seguirei volentieri i
tuoi consigli, ma per farlo avrei bisogno di un po' di centinaia di
millelire. Un po' di centinaia, dico...». Io deglutisco, e guardo
lontano, luttuosamente assentendo. È
quindi con particolare soddisfazione, nonché una cert'aria di
rivincita, che mi accingo a fornire questa volta segnalazioni di
contenutissima spesa. Libri
molto belli, di cui sarei tentato di dire che siano per me come i
venti per il Ragazzo dei Venti Blu delle Storie di Rutabaga di
CarI Sandburg: «Tutt'e tre questi venti gli piacevano tanto che non
avrebbe saputo dire quale gli piaceva di più». E diceva che «Il
vento del mattino è forte come la prateria e qualunque cosa io gli
racconti, so che ci crede e la ricorda e il vento notturno entra in
me e comprende tutti i miei segreti. E il vento blu delle ore di
mezzo, del crepuscolo che non è notte né giorno, è il vento che
mi fa le domande e mi dice di aspettare e mi porterà qualunque cosa
io desideri». In
realtà quale dei tre mi piaccia di più io lo so bene, ma questo
artificio mi ha dato modo di riferirmi subito a uno di essi, le Storie
di Rutabaga di Carl Sandburg, il cui primo volume, tradotto da
Angela Ragusa, è uscito
recentemente nella collana "Master Junior" della Mondadori
- lire dodicimila. Di questo bellissimo libro del 1922 era uscita
anni fa presso l'Editrice Piccoli una traduzione più legnosa e
smusicata, accompagnata dalle raffinate illustrazioni di Michael
Hague e da una bella presentazione di Mario Soldati. E un libro
scoppiettante e poetico, da leggere ad alta voce a qualcuno cui si
voglia molto bene. Il
secondo Vento Blu è ancora più vecchio, essendo del 1908, ed è
uscito da poco nei Tascabili
Einaudi - sedicimila lire -, Un
buon segnale, per ragazzi e bambini, viene intanto dalle mai
abbastanza elogiate Edizioni C'era una volta, presso le quali è
imminente l'uscita di un'altra traduzione del libro di Grahame. Storie per bambini di Singer è composto da trentasei racconti: otto inediti in Italia, gli altri usciti in precedenza in varie edizioni (Bompiani, Dami, Emme, Einaudi Ragazzi, Garzanti, Longanesi, Salani). Il libro si apre con una nota dello stesso Singer che afferma di non aver "mai pensato di essere in grado di scrivere per i ragazzi". In effetti queste storie potrebbero stare tranquillamente dentro i suoi libri "non-per-ragzzi", essendo semplicemente esse narrate nella sua lingua senza tempo. Si tratta di storie magiche, di racconti biblici, di memorie autobiografiche, di buffi racconti che parlano degli sciocchi di Chelm o di teneri shlemiel, queste storie sono impregnate di purissima pietas, di apertura allo stupore del vivere e alla consapevolezza del comune procedere di piante, animali e persone. Sono storie di grande divertimento e di serena malinconia; sono storie cariche d'amore; sono storie che si preoccupano di raccontare e non già di spiegare, protese alle domande e al mistero ben più che alle risposte e alle rivelazioni. Sono storie impregnate della complessità della vita, figlie della consapevolezza che <<molte verità o frammenti di verità erano sepolti nel folklore, nei sogni, nelle fantasie. Là dove il pensiero non è legato a nessuna disciplina, è in grado di gettare lo sguardo oltre la cortina del fenomeno>> (Singer, Ricerca e perdizione, Longanesi). Sono storie da ascoltare o da leggere o da raccontare incantati. E quindi, e in onorevole aggiunta, sono storie anche "per bambini". Perché, come ha scritto Antonella Anedda in un articolo per me memorabile, «per bambini nel senso di "degno della loro intelligenza" è quello spazio della mente e della scrittura in cui riescono a incontrarsi difesa e libertà, custodia del passato e desiderio di trasformazione». |