Di notte, ben nascosti, a lume di candela rubrica Leggere negli anni verdi école dicembre 2000 |
Ormai
da molto tempo è sceso il buio, ebbene sì. Ormai da molto tempo
è sceso il buio. Prima che qualcuno, sconvolto dalla profondità
e dalla varietà delle mie parole, prenda iniziative inopportune o
mi rivolga pensieri poco rispettosi, aggiungerò un'informazione
importante: per quanto piova, non uso mai l'ombrello. Tutto nasce
dal fatto che io agisco attenendomi scrupolosamente alla docenza
delle vignette di Altan, e chi le conosce sa bene quale dolorosa
insidia costituiscano gli ombrelli. Naturalmente, da questo deriva
anche l'impossibilità di servirmi del cosiddetto gesto
dell'ombrello, quello della mano sinistra che colpisce
l'avambraccio destro il cui pugno si stringe impennando nell'aria. E
così l'altro giorno, quando sulla prima pagina di
"Repubblica" un padre si è esibito in quel gesto per
dare più forza alle sue sante parole, ho potuto appropriarmi
soltanto di esse, rifuggendo sdegnato quel gesto volgare. D'altra
parte, come sempre, le parole erano quanto mai pregnanti. Diceva
il bambino: "La destra vuol censurare i libri!". E il
padre: "E noi li freghiamo: li leggiamo di notte, ben
nascosti, al lume di candela". Altro
che occhiata: sono passate due ore, e l'ho letto tutto, leggendo e
rileggendo, ancora e ancora. Alla fine, molto soddisfatto Ho
deciso allora di fregarli ancora un po', e ho preso in mano un
librino, Un Natale, di Dylan Thomas, E
invece no, io non mi addormentavo. E come potevo, come posso,
proprio adesso, dormire? E questo non già perché io continui a
preferire il "buio intimo e santo" della traduzione di
Giulia Niccolai che le edizioni Emme pubblicarono nel 1981 con il
titolo Il mio Natale nel Galles, né per alcuna altra
inquietudine. No, se non riesco a dormire è perché questa
lettura ne evoca altre, altre ne richiama, quasi imponendole. E
così vado a rileggermi subito il densissimo Molto presto di
mattina (Einaudi), che contiene anche la stessa storia, con il
titolo di Ricordi di Natale, e poi alle quaranta pagine
dell'esile densissimo librino edito da Salani affianco anche il
densissimo volumone di Poesie e prose della Nuova
Universale Einaudi: una miniera, anche, per il leggere dentro gli
anni verdi. (Ma perché nel preziosissimo tascabile Einaudi Ritratto
dell'artista da cucciolo e altri racconti non compare quel
potente racconto che è Il bambino bruciato?). Il
piacere è veramente grande, enormemente ingrandito dal pensiero
che mi trovo nel fondo profondo della notte, ben nascosto, al lume
di candela, e li sto fregando Adesso
però intravedo un chiarore, |